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Sono troppo stitico per fare lo stronzo

  • Immagine del redattore: Antonio
    Antonio
  • 11 mar 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Dacché io abbia memoria di me stesso è sempre stato più facile vedere la Juventus vincere la Champions, trovare un senso all'esistenza o dimostrare la coerenza e la completezza della logica predicativa piuttosto che cagare regolarmente alla mattina. Cioè cagare regolarmente dico. Anzi, più semplicemente, anche solo cagare. E questo può portarti ad avere letteralmente una vita di merda. I più sottovalutano quanto poco scontato sia evacuare alla mattina e quanto questo sia importante sullo stato di salute generale della vita. Sarà che, come canta Caparezza, sono troppo stitico per fare lo stronzo?


Una vita di merda e una fine di merda

Mentre vedevo le persone normali sfoggiare l'addome piatto ottenuto dall'espletamento dei propri bisogni corporali perpetrato almeno due volte al giorno e dopo i pasti, io mi arrovellavo in una spirale di disperazione, dolore addominale e costipazione. La pancia mia gonfia - come l'ego di chi si vanta della propria peristalsi, della di questa regolarità, e del funzionamento senza sforzi e riserve idriche - era un tumulo di esistenziale disperazione: sono io ad essere sbagliato o gli altri? La mia è una condanna o la loro una benedizione? Quanto faccio cagare senza cagare? Ma alla fine, pensandoci bene, defecavo. E pure con regolarità direi, la stessa regolarità e lo stesso tempo che ci mette una legge ad essere approvata, Celentano ad apparire in uno show in TV o un fascista a sparare qualcosa di sensato dalla propria bocca. E proprio come negli esempi precedenti, oltre che alla merda, quando succedeva erano dolori. Un giorno, dopo quasi tre settimane di siccità e assenza di precipitazioni, precipitai io. Mi si stava formando un fecaloma e cioè:

«un grande ammasso di feci secche, dure e disidratate che rimane bloccato nel colon o nel retto. Si osserva più frequentemente in pazienti con costipazione di lunga durata e che soffrono di stipsi. È causa di un’evacuazione difficile e spesso dolorosa, tanto che il più delle volte può generare un quadro di occlusione o sub-occlusione intestinale».

Sono sempre stato disposto ad accettare il dolore, finanche con un leggero brivido di piacere: non la paura però. Ed io ebbi paura. I fecalomi causano blocchi intestinali e fra i 3,2 milioni di casi di blocco intestinale diagnosticati nel 2015, 264.000 hanno portato alla morte del paziente. Potevo rischiare di fare una morte così di merda? Quale sarebbe stato il mio elogio, anzi, la mia contumelia funebre? Quale il mio epitaffio? Dovevo buttar fuori tutto ciò che avevo dentro: non potevo morire.


Cos'è la stitichezza o stipsi?

La stitichezza (o stipsi) è un diffuso disturbo gastrointestinale che interessa più di 10 milioni di italiani. Si tratta della difficoltà di espellere feci e svuotare l'intestino. Di norma la giusta frequenza fisiologica oscilla fra le 3 e le 5 volte a settimana. Se ciò non accade con la precisa regolarità indicata non ci si deve preoccupare perché il ritmo dipende da plurimi fattori anche ambientali e psicologici. Il vero campanello d'allarme è la presenza di fastidi (mancanza di stimolo, sforzi, gonfiori, sanguinamento nelle feci) e dolori.


Quali sono le cause?

Gli alimenti ingeriti attraversano il colon che, durante il passaggio, si occupa di assorbire l'acqua ancora presente formando le feci. Le contrazioni muscolari (peristalsi) spingono le feci ormai solide verso il retto per espellerle. Le cause della stipsi sono dunque due:

  1. Il colon assorbe troppa acqua rendendo le feci troppo dure da espellere;

  2. La peristalsi è troppo poco potente per espellere le feci.

Esistono due tipi di costipazione:

  1. idiopatica - quando le cause non sono determinabili e le terapie sembrano non funzionare;

  2. funzionale - quando l'intestino è sano e funziona bene rendendo la costipazione dovuta a fattori esterni.

Bisogna dunque intervenire su fattori ambientali e psicologici come:

  • disidratazione;

  • dieta povera di fibre (che rendono morbide le feci);

  • abuso di lassativi;

  • abuso di alcool;

  • vita sedentaria;

  • sconvolgimento della routine;

  • ansia e stress;

Anche patologie gravi come quelle neurologiche compromettendo il sistema nervoso possono causare stipsi, ma diciamo che nel caso di un ictus, di sclerosi multipla o di morbo di Parkinson l'evacuazione è il problema minore.


Qual è la cura?

Individuate le cause, con approccio scientifico, è facile intervenire con una cura:

  • Alla disidratazione si deve rispondere bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno o quantomeno quella sufficiente per evacuare (è comunque soggettivo) e moderandosi con gli alcolici;

  • Alla dieta povera di fibre si deve rispondere ingerendone almeno 20-35 grammi al giorno (assieme anche alla cellulosa che stimola le secrezioni intestinali) e cioè mangiando frutta e verdura, legumi e cereali oltre che aumentando il volume del cibo ingerito. Da evitare o limitare sarebbero invece formaggi, carne e carboidrati derivati da farine raffinate. Per chi vuol barare si può ricorrere a integratori alimentari come Benefibra® e Psyllogel®;

  • Alla vita sedentaria si deve rispondere con attività fisica regolare durante la settimana, anche semplici camminate. Non bisogna sottovalutare infatti come fra le cause della stipsi vi sia un insufficiente sviluppo muscolare della zona pelvica;

  • Allo sconvolgimento della routine bisogna rispondere con uno stile di vita sano. Bisogna riposare fra le 6 e le 8 ore a notte, in accordo al ritmo circadiano ed al ciclo giorno-notte, fare 5-6 pasti al giorno e rispettarne gli orari, evitare stress e ansie, integrare, come detto poc'anzi, attività fisica sicché il corpo si abitui, come una macchina, ad un ritmo e risponda restituendo defecazione in maniera regolare.

  • All'ansia ed allo stress si deve rispondere con filosofia (a meno che non abbiate bisogno di uno psichiatra). Per quanto il cesso di casa sia bello e pulito, per quanto ci manchi, per quanto non ci fidiamo dei cessi altrui bisogna venire a patti col fatto che: siano santi o siano re sul cesso son tutti come me (Pierino docet). Un cesso vale l'altro e bisogna imparare a farla ovunque, anzi, pure in assenza di bagni. In verità senza gabinetto sarebbe finanche meglio.

Perché? Perché la posizione ideale per favorire l'espulsione di feci in natura è questa:

Squattate ragazzi, squattate come slavi, anche con gli sgabelli ma squattate.

Dunque non disperate. In generale bisogna vivere bene. Non si può pretendere di vivere male e cagare bene, di essere incostanti nella vita e ottenere costanza del defecare. Si tratta di un continuum, un circolo virtuoso.


E i farmaci? I lassativi?

Perché non ho parlato di farmaci e lassativi? Perché fanno cagare, cioè nel senso che non so' buoni. Mi spiego. Farmaci e lassativi non sono una cura ma un palliativo. Una cura guarisce una malattia. Un palliativo è un medicamento che combatte o limita provvisoriamente i sintomi di una malattia senza guarirla. Infatti:

  • I micro-clisteri di biofosfato di sodio o glicerina inoculati nel retto inducono il corpo ad attingere acqua dal colon per ammorbidire le feci o le sciolgono direttamente con reazioni chimiche. Questo avviene però nella zona finale del retto e oltre a non risolvere il problema allevia solo parzialmente i sintomi: le feci più lontane dall'ano e più dietro nel retto restano intaccate e la pulizia è meramente parziale;

  • Esistono stimolanti che causano contrazioni ritmiche dell'intestino favorendo la peristalsi come Dulcolax® e Pursennid®. Questi permettono sì di evacuare ma non impediscono che il problema si ripresenti;

Non usate rimedi strani e rivolgetevi sempre ad un medico.

Esistono poi lassativi vari:

  • I lassativi osmotici e salini (come la magnesia) che trattengono acqua nel colon;

  • I lassativi lubrificanti (come l'olio di vasellina) che rendono più morbide le feci;

  • I lassativi irritanti che aumentano la secrezione intestinale;

  • I lassativi di massa che aumentano il volume delle feci richiamando acqua nell'intestino.

Tutti i lassativi, in accordo alle necessità del singolo paziente, alleviano i sintomi della stitichezza e permettono di evacuare. Tuttavia bisogna essere morigerati nell'assunzione poiché è facile cadere nell'assuefazione e disabituare sfintere anale, peristalsi e muscolatura pelvica o causare scompensi elettrolitici andando, paradossalmente, a peggiorare la patologia dopo un breve periodo di apparente miglioramento.


Anche assumere troppe fibre può portare addirittura a peggiorare la situazione.

Epilogo

Ah già, dovevo finire di raccontare come, per vostra sfortuna, non sono morto. Da positivista irredento e scientista convinto (don't try this at home) mi sono rivolto impanicato dal medico implorando rimedi farmacologici e meccanici. La soluzione è stata assumere 3 bustine al giorno di Macrogol 4000, un lassativo osmotico, fino alla pulizia del colon. Cos'è Macrogol?

«Macrogol è un tipo di eccipiente farmaceutico della famiglia dei polietilenglicoli che viene utilizzato anche da solo come lassativo. È in grado di richiamare acqua e sali minerali nel lume gastrointestinale e in questo modo espleta un'azione di stimolazione meccanica della peristalsi, normalmente seguita da una risoluzione».

Ormai era un rituale. Non cagavo? Acqua a garganella e attività fisica. Non cagavo una settimana? Via con una compressa di Sollievo®. Nulla? Il giorno dopo ne pigliavo 2. Nulla? Il giorno dopo ne pigliavo 3. Nulla ancora? Via di Macrogol.

Ripreso a cagare ho ripreso a vivere. Ma non conviene arrivare arrivare al punto di non ritorno. Mi sono dunque impegnato per vita più sana: la vera cura.

Adesso bevo due litri di acqua al giorno o alla settimana evitando gli alcolici ma non sempre.

Adesso mangio più verdure e più legumi ma non sempre.

Adesso dormo fra le 6 e le 8 ore al giorno ma non sempre e non sempre quando fuori è buio.

Adesso faccio attività fisica con regolarità e questo sempre (grazie al piffero, ho pagato anticipatamente un anno di abbonamento, mi rode il culo e non sono emorroidi).

Adesso non ho più stress e ansie ma non sempre, studio filosofia.

Adesso cago più o meno spesso ma anche qui non sempre.

D'altronde si sa, lo diceva Spinoza nella sua Ethica more geometrico demonstrata:

«Le cose sublimi sono difficili quanto rare».

E cagare è sublime ed io sono quantomeno sulla buona via.

Ah, l'avrete capito, sono un dottore in filosofia, non in medicina. Chiamate un medico quando state male ed accertatevi sia iscritto all'ordine.

Fonti:

  • Rugarli C., Medicina interna sistematica 2000;

  • Harrison, Principi di medicina interna, 18ª ed., Milano, CEA Casa Editrice Ambrosiana, 2012;

  • Dionigi, R., Chirurgia, 2002;

  • National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases: https://www.niddk.nih.gov/health-information/digestive-diseases/constipation


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