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Sanremo 2030 o quel che rimane

  • Immagine del redattore: Antonio
    Antonio
  • 11 feb 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Palazzo Mincuzzi visto dall'oblò della mia capsula in Via Sparano. Bari, 2030.

martedì 5 febbraio 2030


Guardo fuori dall'oblò del mio loculo capsulare, alzo gli occhi al cielo - o quel che rimane - e mi perdo nella notte fosca di Neo Bari 3. Il porto vecchio di Bari è sommerso dal 2025, l'anno del Grande Collasso. Dello storico Chiringuito non rimane che una catena in franchising diramata capillarmente in tutto il mondo emerso o quel che rimane. La plumbea atmosfera è squarciata dal fragore di uno stormo di droni che si staglia fra nembi neri come l'avvenire. Torna l'elettricità: è la nostra razione di internet quotidiana.


I resti del Teatro Margherita sommersi assieme al Porto Vecchio. Bari, 2030.

Sono le 21 ed è il 5 febbraio e comincia oggi la settantottesima edizione del Festival di Sanremo. In realtà sarebbe dovuta essere l'ottantesima edizione ma per due anni lo show è stato messo in stand-by. Nel 2028 c'è stato la Terza Guerra Mondiale. Sì ma niente di serio: i soliti USA, la solita bagarre col Medio Oriente e il classico import/export di democrazia a buon mercato. Nel 2029 invece la situazione è stata grave ma non seria. Pippo Baudo si trovava in uno stato di crioconservazione e non lo si poteva scongelare fino a quando non si sarebbe trovato un modo di trasferirne la coscienza su un supporto elettronico. Sul finire sempre dello scorso anno abbiamo fortunatamente scoperto che la coscienza non esiste se non come connettoma (o mappa neuronale) ed è bastato trasferire i 12 Terabyte della mente di Pippo nazionale su una rete neurale artificiale, resa possibile dai successi conseguiti in informatica quantistica e fuzzy logic. Carne, silicio, grafene. Questo è oggi Pippo Baudo.

A gennaio su YouTube era apparso un trailer. Era la scena di Star Wars Episodio III, quella della creazione di Darth Vader, solo che una voce inconfondibile chiudeva il video: "L'ho inventato io". Il Festival di Sanremo del 2030 lo avrebbe condotto Pippo Baudo. In carne ed ossa (e silicio e grafene).

Mi collego dunque su Twitch dove sarà streammato il Festival. Ah, la RAI (Radio Televisione Italiana) non esiste più, perché non esiste più l'Italia ma manco l'Europa, l'Eurovisione e l'Eurovision. Neo Bari 3 non è che un feudo degli USA.


Pippo Baudo sfoggia uno sfarzoso abito steampunk e degli innesti bionici durante la conduzione del Festival di Sanremo 78.

Un rovinio di catene fracassa prima le mie Beats, poi i miei timpani; dalla volta dell'Ariston viene calata, alzando una nube di sabbia, una piattaforma polverosa e piena di ruggine con qualche calcinaccio che cade pure sul pubblico inerte. Non c'è scalinata. Non c'è sigla. Davide Panizza dei Pop_X è alla console e manda qualche suono in loop. Non c'è orchestra, non ci sono cantanti. Pippo Baudo sorride e rinato saluta i fedeli telespettatori. Non ci sono vallette, non ci sono co-presentatori. C'è però l'astuta intelligenza artificiale Paolo BonHAL-9000 coadiuvata dal maestro Luca LauR2-D2. Non è stato possibile avere gli originali perché scomparsi con Mediaset e con la famiglia Berlusconi nel 2027. Su qualche forum credo di aver letto siano su Marte con Elon Musk: sono fuggiti prima della guerra loro. Non ci è dato a sapere. Tutto è diverso. Tutto è cambiato meno che una cosa.

Prima che Pippo Baudo apra bocca, glitch e artefatti grafici attraversano e bucano lo schermo. Viene proiettata quella che sembra essere la maschera di Guy Fawkes o forse Antonello Venditti radiato dal festival o forse ancora Marco Columbro che da anni tenta invano di condurre la kermesse. E invece no, sono solo gli Anonymous che subito dopo proiettano un'ologramma del noto disturbatore Paolini per dare un messaggio: è La Contestazione.

Che Festival sarebbe senza polemiche d'altronde? Ricordo ancora il tono delle polemiche di quando ero bambino negli anni '90 del secolo scorso. Mi era stato narrato della tragica scomparsa di Luigi Tenco, eversivo sinistroide stando a quanto dicono i testi di regime; di Adrian, un altro facinoroso, orologiaio di professione, che dette le spalle al pubblico durante la performance di 24.000 baci; o della farfallina di Belen (credo le farfalle siano insetti appartenenti all'ordine dei Lepidoptera, sono ormai estinte dal 2028 e per questo non ricordo granché bene). Ricordo però ancora, benché vagamente, la coreografia della Bertè, quella con il finto pancione poi ripresa da Lady Gaga nel 2011. Ad oggi non esistono testimonianze video. Sono state cancellate della Polizia del Buon Costume del regime tecno-cattolico. Eppure da bambino vidi qualcosa su YouTube. Posso scordare poi i Placebo che spaccarono le chitarre a Sanremo 2001? E degli orchestrali che stracciarono gli spartiti nel 2010 contestando il brano Italia Amore Mio del Principe Emanuele Filiberto, di Pupo e del tenore Luca Canonici? Per non parlare dei tentati suicidi! Proprio Pippo Baudo, quando ancora non era una forma di vita ibridata, ne sventò un paio tra il '92 e il '95 e già dimostrò una freddezza e una lucidità che definire robotiche è un eufemismo. Che ridicolo poi il 2019! Quell'anno già s'avvertiva la catastrofe nell'aria e qualche ignorante populista iniziò a credere che la vittoria di Mahmood, effettivamente non ottenuta per voto popolare ma per ribaltone della giuria radical chic, fosse opera della compianta sinistra, di Soros o di qualche complotto strampalato. La gente ci credeva davvero! Nulla però se paragonato a Sanremo 2021. Quell'anno per la prima volta il festival terminò in ex aequo: a pari voti arrivarono primi infatti sia Young Signorino che Bello Figo, poi ferito, quasi a morte, fuori dall'Ariston, con un microfono, da un terrorista della destra eversiva all'urlo di "almeno quell'altro è italiano". Non vi dico la reazione dell'Inter arrivata terza dietro due primi! Giusto, è vero, dal 2020 furono aperte le iscrizioni a s.p.a., eteronimi, entità astratte e squadre di calcio. Non vi racconto nemmeno le polemiche nel periodo precedente alla Terza Guerra mondiale! Dal 2024 addirittura fu introdotto il VAR perché la Juventus vinceva il Festival già da due anni e non c'era più competizione. In Europa nessuno più guardava il Festival. Però ad oggi ricordo con nostalgia i presentatori avvicendarsi nel dire: "dirige l'orchestra x, arbitra y da z". Torniamo però al 2030.

Cosa vogliono gli Anonymous?

Pare che il pomo della discordia siano quei due cespugli di rose ai piedi dell'eterno presentatore. Più che rose, nell'insieme, compongono una tragica natura morta, letteralmente. Ad ogni folata di vento generata dalle tempeste che attraversano sgraziate il deserto del sanremese, interferendo con la trasmissione, lasciano cadere foglie e spine: sono più innocue della musica collaudata e censurata a cui eravamo abituati. Il giallo del loro stelo ricorda il male di un itterico e ben si sposa, facendo pendant, alle sterminate distese di sabbia della Liguria senza vita o quel che rimane. Eppure sono rose, fra le ultime forse dei pochi esemplari rimasti in vita. E si sa, si sa, Sanremo è Sanremo e ci vuole la coreografia spettacolare quella coi fiori o quel che rimane. Gli Anonymous vorrebbero mettere mano su quella manciata di fiori, pare vogliano salvarli, portarli in una serra, evitare che scompaiano come gran parte della flora e della fauna. Un tempo ci si facevano addirittura le caramelle con le rose. Ne ricordo vagamente il sapore, come di tante altre cose d'altronde. Considerata la scarsa disponibilità di acqua e risorse siamo infatti prevalentemente entomofagi. Ma poi, alla fine, quelli di Anonymous, che ci vogliono fare con quelle rose? Ma possono davvero fare qualcosa? Lasciassero fare Pippo Baudo e non gli rovinassero il ritorno. L'ecologismo infondo è rimasto prerogativa di quei quattro scemi che ancora non hanno capito che è più comodo averci le consegne del corriere alla domenica e i ristoranti aperti 24/7 piuttosto che qualcosa da consegnare o qualcosa da mangiare. Perché è meglio vivere nella eventualità di un capriccio, nella virtualità che qualcosa accada, che affrontare a muso duro la necessità inderogabile di un bisogno. Non so in verità se lo scemo sono io o gli scemi sono loro o se addirittura lo siamo tutti.

Pippo salvaci. Super Pippo salvaci.

Che gentiluomo, sta porgendo una rosa a tutti gli attivisti. Si tratta davvero d'un gentiluomo d'altri tempi. Credo tutto sia risolto. Bene, la settantottesima edizione del Festival di Sanremo può concludersi qui.

Ah, la musica? Be', la musica non c'è (semi-cit.).

Da metà 2026, cioè da quando abbiamo computer abbastanza potenti da poter computare il prodotto cartesiano di tutte le note nel range di frequenza captabile dall'orecchio umano, abbiamo esaurito tutte le combinazioni musicali possibili. 82,500,000,000,000,000,000. Questo è il numero massimo delle melodie componibili o perlomeno ascoltabili dall'orecchio umano. Quelle sono e quelle siamo destinati ad ascoltare per sempre. Quantomeno nei feudi con lo Spotify di cittadinanza va così. Che senso ha dunque fare il Festival della Canzone se la musica non c'è? Be', c'è lo scopo che c'era anche in origine: il gusto della contestazione.

Ci staccano la corrente.

Buonanotte, anima mia, adesso spengo la luce e così sia.


FINE


Oh, il racconto è liberamente ispirato a 2030 degli Articolo 31, pezzo che non dovete vi dovete perdere.


«Siamo nell'anno 2030,

loro controllano televisione e radio,

c'è un comitato di censura audio,

valutano, decidono, quello che si, quello che no,

ci danno

musica innocua, dopo il collaudo,

Sanremo lo presenta Mike Bongiorno insieme a Baudo,

con i fiori e la scenografia spettacolare,

quest'anno ha vinto Bossi

che è tornato a cantare, corre l'anno 2030.


[...]

Tanta nostalgia degli anni '90,

quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè,

era difficile, ma possibile,

non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché.

C'era chi aveva voglia, c'era chi stava insieme, c'era chi amava ancora nonostante il male,

la musica, c'era la musica,

ricordo, la musica, la musica, c'era la musica, la musica».


P.S. Per chi fosse abbastanza "autista" da essere interessato alla finitezza della musica, be', una piccola chicca: https://plus.maths.org/content/how-many-melodies-are-there.

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